Mangiare da soli in viaggio: 7 consigli per renderlo un piacere
Mangiare da soli in viaggio è spesso vissuto come un disagio. Ecco allora alcuni consigli per renderlo un piacere.
Una delle maggiori preoccupazioni di chi viaggia da solo è affrontare il momento del pasto.
Spesso ci si figura al centro dell’attenzione e soprattutto al centro di osservazioni come “Poverin*, tutt* sol*, chissà cosa è successo” oppure “Chissà cosa fa, dove va, perché, …” e mille altre domande.
E la cosa peggiore è sentirsi costantemente osservati, soprattutto le donne, spesso anche oggetto di avance, perché, si sa, “è sola, vorrà sicuramente compagnia” :-S.
Questa idea che abbiamo di come gli altri ci vedono è un modo infallibile per sentirsi a disagio.
Quando ho iniziato a viaggiare da sola l’ho provata anch’io tantissime volte, tanto che spesso ho ripiegato su orribili panini consumati sul letto nella mia camera di hotel.
Ma un po’ per volta il disagio me lo sono fatto passare, usando qualche tecnica che voglio condividere con te in modo che anche tu possa viaggiare da sol* godendoti questa esperienza a 360°.
Ecco i miei consigli per mangiare con piacere da soli in viaggio:
1) Sorridi e ignora gli altri
Immagina la scena: entri in un ristorante, attraversi la sala per raggiungere il tuo tavolo e inizi a sentire gli occhi puntati su di te. Ti sembra di sentire anche qualche commento. Inizia a salirti il disagio…
È il momento di sfoggiare tutto il tuo fascino: girati verso la persona che pensi ti stia fissando, guardala negli occhi, sorridile e tira dritto al tuo tavolo.
Al 90% avrà già distolto lo sguardo intimorita appena avrai iniziato a girare la testa nella sua direzione.
Il tuo atteggiamento di assoluto agio è destabilizzante per chi non vede l’ora di trovare un orrendo motivo alla tua solitudine.
In realtà sono piuttosto sicura che le persone che si stanno godendo un ottimo piatto locale non abbiano nessun interesse nei tuoi confronti e, a parte un attimo di distrazione appena sei passato di fianco a loro, non ti dedicheranno altro tempo.
In fondo pensa a una cosa: se fossi tu al loro posto, come ti comporteresti nei confronti di qualcuno che entra al ristorante e si siede da solo?
Quindi siediti tranquillo, ignora il mondo esterno e immergiti nel menù per fare un’esperienza culinaria locale o per mangiare il miglior piatto di sempre e goditelo.
Inoltre, potresti avere la tendenza a ordinare qualcosa di veloce, per non stare troppo nel locale.
Invece ti consiglio di ordinare quello che più ti piace, di assaggiare più piatti e di accompagnarli con un ottimo calice di vino, o della bevanda locale che più ti ispira.
Sarà un’esperienza nell’esperienza.
Ricordo un pranzo in Sardegna. Ero nell’entro terra, quindi piatti belli carichi, ma non ho resistito. Avevo selezionato bene il ristorante dove mangiare e avevo scelto questo per la sua fama di essere uno dei migliori in quel paesello minuscolo. E in effetti non mi ha deluso, ma sono uscita da lì a fatica, con una gran voglia di farmi un sonnellino 😉 Però buono, accidenti se era buono!
2) Non farti mettere nell’angolino
Una tendenza generalizzata, almeno in Italia, da parte dei ristoranti è di riservare alle persone che mangiano da sole tavoli relegati in posti assurdi della sala e, a volte, con la vista rivolta al muro.
Capisco che una delle cose più imbarazzanti quando si è a tavola da soli è non sapere dove guardare, dato che davanti a noi non abbiamo nessuno, ma il muro proprio no! E nemmeno un posto sfigato della sala.
Se vedi che il cameriere ti accompagna in un posto del genere, fermalo e chiedi un posto “con vista”.
Con vista sulla strada, dove potete guardare cosa succede fuori, o con vista sul panorama, ancora meglio.
A Lipari ho fatto un piccolo tour guidato che terminava con un bagno in mare. Siamo usciti dall’acqua perché ha iniziato a diluviare e quindi sono arrivata al ristorante fradicia :-S
Fortunatamente avevo un cambio e nel frattempo è uscito il sole ma dovevo far asciugare le scarpe. Era un ambiente decisamente informale e quindi ho potuto fare così:
ho chiesto il tavolo proprio davanti alla vetrata che dava su una piccola terrazza (non allestita per il pranzo causa pioggia di poco prima). Vetrata completamente aperta, vista mare. Mi sono tolta scarpe e calze, le ho messe fuori ad asciugare e mi sono seduta con spalle alla sala e sguardo rivolto a quella meraviglia di panorama. Ho mangiato benissimo e mi sono rilassata, pronta per la prossima avventura.
3) Tieniti occupato
Un ottimo modo per evitare di non sapere dove guardare è quello di leggere o scrivere.
Scrivi sull’agenda le note sulle tue esperienze del giorno, sistema le foto che hai fatto, consulta la guida per le tue prossime tappe, leggi il tuo libro, …
4) Siediti al bancone
Un altro metodo per sentirsi meno a disagio a mangiare da soli è sedersi al bancone.
Il bancone è perfetto perché non prevede un posto vuoto di fronte a te, porterà i camerieri a scambiare più facilmente qualche parola con te e spesso nasce una chiacchiera spontanea con chi si siederà di fianco, che sicuramente sarà da solo come te.
5) Fatti amico il cameriere
Un buon approccio potrebbe essere chiedergli consigli su cosa mangiare, o che vino abbinare, oppure chiedere informazioni su posti da vedere.
In questo modo ti scioglierai e allo stesso tempo ti renderai meno “alieno” ai suoi occhi, quindi più predisposto nei tuoi confronti. Inoltre avrai nella stanza un amico, che ti guarderà perché ti conosce e che tu potrai guardare all’occorrenza.
6) Scegli locali con altre persone da sole
Se il locale ti ispira e riesci a sbirciare dentro e vedi che ci sono altre persone sedute da sole è fatta. Entra e prendi posto. Molto probabilmente ti faranno accomodare in un tavolo vicino e magari avrai l’occasione di conoscere qualcuno.
7) Fingiti food blogger
Mi è capitato in Sicilia, in realtà involontariamente, ma è servito ad alleviare il mio disagio.
Era una delle prime volte che viaggiavo da sola, e quindi che mangiavo da sola, e mi ero portata un quaderno dove annotare appunti e informazioni sul mio viaggio.
Quando è arrivato il mio magnifico piatto di gamberi rossi l’ho fotografato subito e, una volta finito, ho iniziato a scrivere sul mio quaderno. Quando ho visto che alcune persone mi guardavano e facevano commenti mi sono immaginata che pensassero che io fossi una food blogger, o addirittura una critica gastronomica 😀
Da quel momento, dopo ogni portata, fotografavo e scrivevo, niente a che vedere coi piatti, ma scrivevo.
È stato divertentissimo 😀
Che poi mangiare da soli ha anche tanti vantaggi da non sottovalutare.
Non dobbiamo sfoggiare sorrisi e fare conversazioni forzate; in silenzio ci godiamo meglio quello che stiamo mangiando; abbiamo modo di osservare l’ambiente intorno a noi e capire meglio usi e costumi del luogo; ci rilassiamo molto di più e quindi ci riposiamo meglio.
Ricordo un’esperienza quasi fantozziana a Lanzarote qualche anno fa.
Ci sono andata con il preciso intento di vedere il più possibile e ho prenotato in un villaggio invece che in altri tipi di alloggi che di solito preferisco, perché aveva un prezzo decisamente competitivo. Inoltre avevo la mezza pensione, che mi era comodo perché non ero in un posto con una vita notturna particolarmente attiva.
Fatto sta che una coppia di signori di una certa età ha preso coraggio e mi ha chiesto come mai fossi da sola e perché non mi vedessero mai in piscina. Gli ho raccontato che per me era assolutamente normale viaggiare da sola, che il mare era molto bello e che preferivo trascorrere le giornate a scoprire le meraviglie di quest’isola piuttosto che in piscina.
Il morale della favola è che, un po’ perché li avevo convinti sul fatto che ci fossero delle cose interessanti da vedere e un po’ perché non ce la facevano a credere che stessi benissimo da sola, si sono aggregati a me nei miei tour esplorativi per tutto il resto del viaggio, quindi addio pace 😊
Come avrai capito per me ora viaggiare sola è un vero piacere, anche se mi piace anche viaggiare in gruppo o con gli amici.
Capisco però che le prime volte sia difficile, anche se sei un vero viaggiatore.
Se proprio proprio non ce la fai o è una delle prime volte puoi fare così:
1) Cerca di conoscere qualcuno durante il viaggio o durante la visita di una tappa e proponi di pranzare o cenare insieme. Probabilmente sono nella tua stessa situazione e accetteranno volentieri.
Mi è capitato in Cile. Sono entrata in un bar dove facevano frullati di frutta ed ero indecisa, oltre che alle prese con la traduzione dei nomi dei frutti. Mi è venuta in aiuto una ragazza che ha capito che ero italiana come lei. Ci siamo messe a chiacchierare, mi è stata simpatica, quindi le ho chiesto se voleva cenare con me. Detto fatto, la sera ci siamo gustate un bel piatto e abbiamo fatto assaggi reciproci.
In Cile mi è addirittura capitato di fare una parte del viaggio con una persona conosciuta lì. Ci siamo incontrati durante un tour guidato per vedere i laghi colorati e abbiamo scoperto che qualche giorno dopo saremmo stati entrambi sull’Isola di Pasqua per qualche giorno, quindi ci siamo trovati e abbiamo visitato questa splendida isola insieme, pranzi e cene inclusi.
2) Un altro metodo per schivare il ristornate o il bar è quello di cucinarsi qualcosa in ostello o in appartamento. Anche questo fatto più volte, anche perché in un viaggio lungo mangiare sempre fuori diventa “impegnativo”.
3) Una delle soluzioni migliori, anche se un po’ scomoda, è di mangiare per strada. Lo street food esiste da secoli, soprattutto nei Paesi asiatici e nel medio oriente. Fermati dove ti ispira di più, scegli il piatto e mangiatelo camminando per strada, o seduto al tavolino lì davanti assaporando anche l’atmosfera.
4) Ultima chance, ma è quella più triste, è comprarsi un panino, o un piatto pronto freddo e mangiarlo in camera.
Come vedi ci sono diverse strategie per superare il disagio di mangiare da soli e gustarsi pranzi e cene in assoluta pace e tranquillità godendo dell’atmosfera e dei gustosi piatti che si stanno assaggiando.
E tu, che trucchi usi per superare il disagio di andare al ristorante da solo? Racconta le tue esperienze nei commenti
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